Turismo che Cambia: Viaggiamo Meglio?

By Two on the road on 05/07/2025

Turismo che Cambia: Viaggiamo Meglio?

Dalla Costa Azzurra al Kenya, il mondo del viaggio si evolve. Scopriamo come fare la differenza (e godercela di più!).

Un Mare Troppo Affollato: Cannes Cambia Rotta (e Ci fa Riflettere)

Se amate la Costa Azzurra e, come noi, sognate di arrivarci via mare, vi conviene affrettarvi: dal 2026, Cannes metterà un freno all'attracco delle navi da crociera con più di 1.000 passeggeri. Le grandi navi potranno fermarsi solo al largo, e i turisti verranno sbarcati a piccoli gruppi con i tender. Non solo: la città imposterà un tetto massimo di 6.000 passeggeri al giorno. Una vera e propria rivoluzione, verrebbe da pensare! Ma in realtà, questa mossa di Cannes è solo l'ennesimo segnale, forte e chiaro, che qualcosa nel mondo del turismo sta cambiando profondamente. Meno invasione, più selezione. Meno "vedere tutto in due ore e scattare mille foto", più attenzione al territorio e alla qualità dell'esperienza. Per molti questo è un cambio necessario, quasi un sospiro di sollievo; per altri, certo, un rischio per l'economia locale. La verità – come spesso accade – sta probabilmente nel mezzo, ma la direzione è inequivocabile: il turismo di massa come lo conoscevamo ha i giorni contati.

Perché tutto questo? Il Grido Silenzioso dell'Overtourism

La risposta a questa "rivoluzione" è più semplice di quanto si pensi: l'overtourism fa male. Fa male a chi vive nei luoghi più gettonati, costretto a convivere con una pressione insostenibile su risorse e servizi. Fa male agli ecosistemi marini, soffocati dalle emissioni e dai danni causati dai giganti del mare. E, diciamocelo, fa male anche alla qualità dell'esperienza turistica stessa: chi vuole davvero godersi un'attrazione in mezzo a una calca ingestibile? Le grandi navi, lo sappiamo, non solo riversano migliaia di persone nello stesso momento, ma rilasciano quantità esorbitanti di emissioni in atmosfera e nei mari. Secondo alcune stime, il dato fa riflettere: una singola nave da crociera può inquinare quanto 30.000 auto.

Il sindaco di Cannes, David Lisnard, lo ha spiegato chiaramente: l'obiettivo non è chiudere al turismo, ma ritrovare un equilibrio sostenibile. Non è una battaglia contro i turisti, ma contro un certo tipo di turismo: quello che consuma senza riguardo, sporca e se ne va lasciando poco o nulla di positivo.

Cannes non è Sola: L'Europa Cambia Rotta (e Arrivano le Proteste)

Cannes non è la prima a imboccare questa strada, e di certo non sarà l'ultima. Venezia, icona globale dell'overtourism, ha vietato l'ingresso delle grandi navi nel centro storico già nel 2021. Amsterdam ha annunciato una stretta simile, con proteste locali sempre più evidenti contro l'invasione di turisti e i conseguenti problemi di convivenza. Anche Barcellona, la splendida Dubrovnik, le Baleari come Palma di Maiorca e persino il Portogallo stanno rivedendo le regole e affrontando manifestazioni diffuse. Non è solo una moda passeggera: è una necessità pressante.

Abbiamo visto le notizie, a metà giugno, di manifestazioni diffuse in Spagna, Portogallo e anche qui in Italia, con i locali che si scagliano apertamente contro il turismo di massa: cartelli, proteste, rivendicazioni legittime contro il caro affitti e l'esaurimento dei servizi pubblici. La spinta è chiara: serve un turismo sostenibile, che rispetti le città e le persone che ci vivono. Le città invase, i residenti arrabbiati, i monumenti logorati: la bellezza, per quanto grande, non può reggere tutto. E allora, forse, è meglio avere pochi turisti, magari più consapevoli e rispettosi, che orde indistinte con l'unico obiettivo di scattare una foto e ripartire.

Folla di turisti in una piazza san Marco a Venezia.

Dall'Altra Parte del Mondo: Il Safari di Lusso che Divide il Kenya

Non è solo l'Europa a interrogarsi sul futuro del turismo. Dall'altra parte del globo, anche il Kenya si trova davanti a un bivio delicato. Nel 2025 è prevista l'apertura del Ritz-Carlton Masai Mara, un resort di lusso con camere a oltre 3.500 dollari a notte, nel cuore pulsante della riserva. Un sogno a occhi aperti per molti viaggiatori facoltosi, ma una profonda preoccupazione per tanti altri, e per noi di Two on the Road.

Il motivo? La zona è già sotto una pressione enorme. La grande migrazione degli gnu, uno degli spettacoli naturali più emozionanti e maestosi al mondo, ha visto la sua popolazione passare da 140.000 a meno di 15.000 esemplari in pochi anni. Colpa di barriere, lodge sempre più grandi e veicoli che disturbano la fauna. Chi ama l'Africa lo sa: non è un parco divertimenti. È un ecosistema fragile, delicatissimo, che va rispettato con la massima cura. Non si tratta solo degli animali, ma anche delle comunità locali che da quel territorio dipendono per la loro stessa sopravvivenza e cultura. Il parco ha imposto una moratoria (almeno ufficialmente) sugli sviluppi fino al 2032, ma resta aperta la questione: lusso sì, ma a che prezzo per la natura e le popolazioni?

Un lodge di lusso nel Masai Mara, Kenya, con veicoli safari e animali in lontananza.

Più Turismo Sostenibile, Meno Turismo "Da Consumo"

Sia in Europa che in Africa, il messaggio che emerge è lo stesso, forte e chiaro: serve un turismo più lento, più rispettoso, più autentico. A Cannes non ci saranno più 15.000 passeggeri a riversarsi in un giorno nei vicoli e nelle strade del centro. E nel Masai Mara, pur tra le contraddizioni del lusso, il governo ha messo (speriamo seriamente) un freno a nuovi lodge. Non è un attacco al lusso in sé o al semplice desiderio di viaggiare. È un attacco al consumo eccessivo del territorio, all'approccio che trasforma città, coste e savane in semplici prodotti da Instagram, anziché in esperienze profonde da vivere con il giusto tempo e con il massimo rispetto. Le tendenze globali lo confermano: assistiamo a una crescita degli arrivi in Europa nel 2025, ma contemporaneamente a un interesse crescente per mete meno affollate e per esperienze di qualità.

E quindi, cosa cambia per noi viaggiatori di "Two on the Road"?

Tanto, tantissimo. Oggi più che mai, il modo in cui viaggiamo conta quasi quanto la destinazione stessa. Non è più solo una questione di "dove andiamo", ma di "come lo facciamo".

Ecco alcune dritte consapevoli, per viaggiare meglio:

  • Evitate i picchi: Scegliete la bassa stagione per le vostre avventure o viaggiate nei weekend fuori dal caos delle grandi città. I luoghi vi ringrazieranno (e anche la vostra sanità mentale!).

  • Scegliete mete "minori": A volte, un tour di borghi meno noti qui in Italia o un safari in un'area meno battuta in Africa possono valere molto di più di mete ormai saturate dall'afflusso turistico. La Georgia o l'Albania, ad esempio, stanno emergendo come destinazioni affascinanti e ancora autentiche.

  • Supportate l'economia locale: Dormite in lodge e B&B gestiti dalle comunità, scegliete tour organizzati da guide locali e dedicatevi a esperienze autentiche. Piattaforme come GetYourGuide possono offrirvi tour in Cappadocia o safari in Kenya che rispettano gli animali e coinvolgono le popolazioni, assicurandovi che i vostri soldi vadano a beneficio diretto di chi vive lì.

  • Rispettate le regole: Come visitatori, è nostro dovere rispettare i limiti imposti, come quelli di Cannes per le navi, o le moratorie nei parchi naturali. Siamo ospiti, non padroni.

  • Informatevi e condividete: Leggete le notizie locali, parlate con la gente del posto e segnalate comportamenti scorretti. Il cambiamento, quello vero, parte da chi viaggia con consapevolezza.

Viaggiatori con zaini che camminano in un sentiero naturale, simbolo di turismo lento.

In Sintesi: Il Viaggio Che Verrà (E il Nostro Ruolo)

Il turismo non sta scomparendo. Sta, fortunatamente, cambiando pelle. E questa, per noi di "Two on the Road", è davvero una buona notizia. Meno fretta, meno folla, meno impatto ambientale e culturale. Più senso, più rispetto, più autenticità.

Cannes lo ha capito, a sue spese. Il Kenya – pur tra le sue contraddizioni e sfide – ci sta provando, cercando un equilibrio. E noi, come viaggiatori, abbiamo un ruolo fondamentale in questo cambiamento. Siamo pronti ad accettare che non tutto sia a nostra disposizione immediata? Che l'accesso a certi luoghi meravigliosi abbia un costo, anche in termini di consapevolezza e rispetto? Se la risposta è sì, allora il futuro del viaggio sarà un po' meno comodo, forse, ma infinitamente più ricco di significato.

Che ne pensate di questo dibattito? Vi è mai capitato di sentirvi "travolti" dal turismo di massa in qualche luogo? Avete vissuto esperienze dove il turismo locale era diventato quasi invadente? Scriveteci nei commenti!
Intanto vi consigliamo questo nostro articolo: Il Potere del No in Viaggio

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