Tsavo Est: due giorni nella vera Africa

By Two on the road on 30/04/2025

Tsavo Est: due giorni nella vera Africa

Dal primo contatto con la savana agli incontri ravvicinati con i grandi predatori: il nostro safari a Tsavo Est è stato un tuffo crudo e autentico nella natura selvaggia del Kenya.

Siamo partiti la mattina presto, con l’aria ancora fresca e quel misto di curiosità e aspettativa che si ha solo quando stai per mettere piede in un posto sognato per anni. La strada sterrata ci ha accompagnati fino all'ingresso di Tsavo Est, dove un semplice cancello tra la vegetazione segna il confine tra il mondo civilizzato e la natura selvaggia. In quel momento abbiamo capito che stavamo davvero per vivere qualcosa di diverso. Nessun rumore se non quello delle gomme sulla terra rossa, e davanti a noi solo orizzonti infiniti.

Primo incontro con gli elefanti rossi

Nemmeno il tempo di farci un’idea del paesaggio che la savana ci regala il suo primo colpo di scena: un branco di elefanti rossi si muove verso una pozza d’acqua. Sono enormi, eppure ogni gesto ha una grazia inaspettata. La polvere si solleva sotto le zampe, le proboscidi si intrecciano, e noi, motore spento, rimaniamo in silenzio. Non servono parole. È un incontro che mette in pausa ogni pensiero.

Elefanti rossi vicino a una pozza

Zebre e giraffe: i primi compagni di viaggio

Proseguendo tra cespugli bassi e acacie sparse, ci imbattiamo in gruppi di zebre che pascolano tranquille. Il contrasto tra le loro strisce nette e il paesaggio polveroso è affascinante. Alcune ci guardano incuriosite, altre si limitano a continuare a brucare l’erba, completamente disinteressate alla nostra presenza.

Giraffe tra gli arbusti

Poco più avanti, tre giraffe fanno capolino tra gli alberi. Elegantissime, quasi sembrano sfilare lente davanti al nostro fuoristrada. È difficile credere di essere così vicini a creature così grandi e, allo stesso tempo, così gentili. Non abbiamo mai visto nulla di simile e mai avremmo pensato potessero avere uno sguardo così curioso.

Giraffe tra gli arbusti

Altri incontri e poi… il lodge (con sorpresa)

Il giro è proseguito tra facoceri, antilopi e uccelli colorati dai nomi impronunciabili. Abbiamo evitato di fotografare ogni singola creatura perché, sinceramente, se stai col dito fisso sullo scatto ti perdi metà dell’esperienza. A metà pomeriggio abbiamo puntato verso il lodge: la fame cominciava a battere cassa, così come la stanchezza. La struttura era spartana ma suggestiva, incastonata nel verde con vista sulla savana. Il tramonto? Bello, sì. Ma a quel punto pensavamo solo alla cena.

E qui, colpo di scena: una delle cene più “particolari” della nostra vita. Non entreremo nei dettagli per rispetto, ma diciamo solo che ci siamo consolati con una banana e una bustina di tè. L’Africa vera, anche nei sapori.

Svegliarsi con l’alba… e con l’appetito

La notte, nel silenzio assoluto, è stata rotta solo dai versi lontani di qualche animale e da una zanzara insistente. Ma la sveglia all’alba ha ripagato tutto. La luce filtrava tra le persiane in un’esplosione dorata, mentre la savana prendeva vita. Ma ancora più poetico è stato il buffet della colazione: caffè forte, frutta fresca, pane caldo. Una benedizione dopo la cena della sera prima.

L’alba a Tsavo Est non è solo luce: è suono, movimento, vita.

 Alba nella savana di Tsavo Est

Giornata da ricordare: i grandi predatori

Pieni (finalmente) e carichi, abbiamo ripreso il safari. Gli avvistamenti si sono intensificati: branchi di gazzelle, bufali, e poi… due leonesse. Fiere, concentrate, camminavano dritte come in passerella, dirette verso chissà cosa. Il motore spento, il fiato trattenuto. La guida ha fatto cenno di non parlare. Momento epico.

Due leonesse camminano fianco a fianco nella boscaglia africana

E proprio quando pensavamo di aver visto il massimo, ecco lui: il coccodrillo più impassibile del continente. Immobile, sdraiato su una lingua di fango, sembrava finto. Gli uccelli gli saltellavano intorno, le mosche pure. Ma lui niente. Un monumento alla pazienza. A pochi metri, in acqua, anche un paio di ippopotami. Giganti silenziosi, ma con quello sguardo che ti fa pensare “meglio non scherzare”.

Coccodrillo immobile al sole lungo la riva del fiume Galana

Fine del safari… ma non del ricordo

Il safari si è chiuso con la polvere sulle scarpe e lo sguardo perso all’orizzonte. Abbiamo lasciato Tsavo Est con le schede di memoria piene, ma soprattutto con quella sensazione strana e potente che ti lascia un’esperienza vera. Nessuna foto, per quanto bella, può restituire il calore di quella terra, il suono degli animali, il silenzio carico di vita.

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Categories:esperienze

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